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Case ad Investimento Sicuro
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Idrosanitario è quell’impianto che rifornisce le case di acqua potabile. Da capitolato le abitazioni in genere utilizzano l’impianto idro sanitario: e per rifornire l’unità con acqua potabile erogata dall’ente pubblico, e per rifornire i servizi igenici sanitari. Per questi ultimi, non è necessario utilizzare propriamente acqua potabilizzata e ma è consuetudine farlo per questioni economiche e di praticità.

Immagine tratta dal libro TECNOLOGIA del prof. Gianni Arduino

Si fa presente che, generalmente a richiesta, è possibile dotare una abitazione in fase di realizzazione degli impianti, di un secondo impianto in parallelo a quello idrico che accumulerà e distribuirà l’acqua piovana (o acqua rigenerata) per usi diversi dal potabile. Infatti questa, una volta raccolta, viene convogliata a servizi che non necessitano per il loro uso di acqua espressamente potabile. Ci riferiamo per esempio all’acqua utilizzata per sciacquoni e per l’irrigazione del giardino.

Il servizio idrico pubblico

Come utenti domestici tutti noi siamo generalmente portati a pensare che l’acqua fornita dal servizio pubblico sia, più o meno, priva di residui provenienti e o trasportati dalle condutture. Invece nonostante sia costantemente testata, l’acqua del servizio pubblico, passando per numerosi anni attraverso le tubature interrate pubbliche (e non solo queste ma anche nelle condutture domestiche), ossida queste ultime (se sono metalliche); le degrada e può portare persino al manifestarsi di guasti. Senza tenere conto che si formano costantemente incrostazioni e si possono staccare anche piccoli pezzetti di incrostazione dalle pareti delle tubature.

Tubazione principale incrostata
Incrostazione tubo in PVC

Questi pezzi di materiale ed il calcare stesso contenuto nell’acqua, anche se possono essere considerati inerti per il corpo umano, possono pregiudicare il corretto funzionamento di molte apparecchiature dell’impianto termoidraulico. Possono anche tuttavia modificare le caratteristiche dell’acqua potabile alterandone gusto ed odore.

Per ovviare a questo ed ad altri problemi abbiamo pensato di rendere disponibile ai nostri clienti delle soluzione di addolcimento ed filtrazione fuori standard che possono soddisfare svariate esigenze personalizzate oltre a creare un concreto risparmio in termini di consumo idrico.

Incrostazioni di carbonato di calcio (calcare)

Il principale problema delle tubazioni idriche è il carbonato di calcio che tutti noi conosciamo meglio come calcare. Questo si deposita, un po’ alla volta, sulla superficie delle tubazioni. Può arrivare ad ostruire completamente le condutture idriche e gli apparecchi termotecnici.

Per fortuna la scienza ha trovato dei rimedi anche per questo tipo di problematica e, le soluzioni, possono essere sia chimiche che fisiche. Dal punto di vista chimico la soluzione principale è l’adozione di polifosfati che si sostituiscono al calcare disciolto nell’acqua; dal punto di vista fisico invece la soluzione è quella di polarizzare le molecole di calcare in modo che non si depositino sulle pareti delle tubazioni.

Come costruttori abbiamo già verificato entrambe le tipologie di tecnologie (chimica e fisica). Proponiamo qui però solo la prima in quanto quella fisica, nonostante abbia prodotto risultati, sembra sia ancora aleatoria in termini di rendimento.

Addolcire l’acqua

L’acqua presente in natura è arricchita di numerosi sali, tra i quali il calcio ed il magnesio. La quantità di tali sostanze determina la durezza dell’acqua, cioè la quantità di calcare che è la principale causa delle incrostazioni che danneggiano le tubazioni e gli impianti domestici (caldaie, boiler, lavatrici, rubinetterie ecc.).

La soluzione più efficace a tale problema è l’addolcimento. Questo trattamento è consigliato quando la durezza dell’acqua (il calcare) supera i 15°f. (gradi francesi) ed è obbligatorio con valori superiori a 25°f di durezza negli impianti di produzione di acqua calda sanitaria.
L’addolcitore rappresenta la soluzione definitiva e sicura al problema del calcare.

Filtro a maglie autopulente (contro le impurità)

Esempio di filtro a maglie

Il filtro a maglie autopulente manuale trattiene gran parte delle impurità contenute nell’acqua (sabbia, scaglie, ecc…) e la sua installazione è consigliabile su tutti gli impianti idrici ed igienico-sanitario per evitare il danneggiamento di riduttori di pressione, valvolame e miscelatori. Il filtro garantisce la filtrazione delle impurità che, depositandosi nella cartuccia filtrante, vengono facilmente eliminate tramite l’apertura della valvola di spurgo posta sul fondo del filtro, permettendo una pulizia semplice e veloce della cartuccia interna.

Questo tipo di filtro è fornito come standard base su tutte le tipologie dei nostri impianti.

Dosatore di polifosfati a sali

Dosatore polifosfati a sali

Questo speciale apparecchio è stato ideato per il trattamento di impianti idrici, caldaie, bollitori ad accumulo, scambiatori di grandi dimensioni e per il trattamento dell’acqua di appartamenti e di ville con polifosfati alimentari. Tratta l’acqua che vi passa attraverso:

  • impedendo il deposito di calcare che origina le incrostazioni
  • formando un film di protezione anticorrosione sulla superficie delle tubazioni.

La funzione di questo dosatore è quella di immettere nell’acqua una giusta quantità di polifosfato che blocca la formazione di bicarbonato di calcio ed anidride carbonica, creando di fatto una prevenzione dei depositi di calcare sui corpi riscaldanti e sulle tubazioni, nonché dei danni dell’effetto corrosivo dell’anidride carbonica.

Funziona facendo passare parte del flusso principale di acqua nel calice del dosatore e saturandola di polifosfato. L’acqua satura risale poi da un secondo foro per miscelarsi al flusso principale.

Pompa dosatrice di polifosfati

La pompa dosatrice di polifosfati a liquido ha gli stessi vantaggi del dosatore di polifosfati a sali ma è più pratica. Ha un dosaggio volumetrico (in base alla quantità di acqua che passa al suo interno) e controllato elettronicamente. Il dosaggio nell’acqua potabile del prodotto antincrostante e anticorrosivo AcquaSIL (speciale miscela di polifosfati) avviene in maniera proporzionale e quindi molto accurata. Permette di prevenire la formazione di incrostazioni calcaree e l’innesco di fenomeni corrosivi nella distribuzione dell’acqua negli impianti idro-termo-sanitari, ed in generale nei circuiti con acqua a perdere.

Il dosaggio proporzionale di AcquaSIL consente inoltre di risanare gradualmente impianti già incrostati liberandoli dalle ostruzioni (non va bene in impianti totalmente ostruiti). Questa apparecchiatura è consigliata quindi non solo nelle nuove costruzioni per via del fatto che mantiene efficiente l’impianto di distribuzione idrica, ma anche nelle ristrutturazioni ma perché ne risana le caratteristiche.

Addolcitore cabinato

Addolcitore

Quest’apparecchio ha lo stesso scopo della pompa dosatrice di polifosfati. Solo che ha risultati nettamente superiori: la pompa arriva ad addolcire l’acqua di 3/4° francesi (vedi sopra); l’addolcitore invece arriva ad addolcire l’acqua di 10/15° francesi. Ha però come svantaggio quello di essere più ingombrante rispetto al dosatore ed alla pompa dosatrice di polifosfati .

Anche se è più voluminoso, con l’addolcimento prodotto da questo apparecchio è possibile sperimentare vantaggi che gli altri tipi di trattamento dell’acqua non riescono ad assicurare. Riducendo notevolmente le quantità di sali disciolti con l’impiego di un addolcitore, si potrà beneficiare di:

ingombro Addolcitore
  • migliore qualità dell’acqua da bere;
  • risparmio di energia grazie alla mancanza di incrostazioni calcaree che fanno da isolante termico nel riscaldamento dell’acqua
  • minor uso di detersivi, ammorbidenti e shampoo
  • biancheria più morbida e capelli più voluminosi
  • maggior efficienza e durata di caldaie, scaldabagni, lavatrici, lavastoviglie, che non vengono danneggiati dal calcare
  • eliminazione delle macchie di calcare nelle docce, lavelli, superfici a contatto con l’acqua
  • miglior funzionamento delle rubinetterie

Funzionamento dell’addolcitore

Il principio di funzionamento dell’addolcitore è molto semplice: l’acqua viene fatta passare attraverso un “letto” di speciali resine alimentari che trattengono il calcare (sfruttando il principio dello scambio ionico) eliminando la durezza in eccesso.
L’addolcitore provvede poi in maniera automatica a liberare le resine dal calcare trattenuto, effettuando automaticamente un lavaggio delle stesse con del sale (sale da cucina compattato). Questo processo è denominato rigenerazione delle resine.

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